La prima volta avevo sei anni - Isabelle Aubry

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    La prima volta avevo sei anni - Isabelle Aubry


    Una storia straziante e purtroppo reale di un incesto. Come dice il titolo la povera Isabelle ancora bambina a sei anni viene stuprata dal padre nella vasca da bagno. L'indifferenza di sua madre, il problema dell'apparire, l'amore che una bambina prova per suo padre, il divorzio dei genitori, i continui abusi dell'uomo che dovrebbe proteggerla, le orge e gli scambi di coppia alla quale suo "padre" la fa partecipare e il silenzio distruggono la vita di questa povera bambina e dell'intera sua vita. Nonostante la sua denuncia avvenuta soltanto con l'aiuto della sua vicina, un'anziana signora che le voleva bene, il mostro del "padre" prende solo sei anni di carcere per gli orrori che ha fatto subire a sua figlia dai sei ai quattordici anni. La sua adolescenza e i suoi vent'anni sono influenzati sempre dal passato ed ella si prostituisce. L'incesto che ha subito ha ripercussioni su qualsiasi lato della sua vita, Isabelle ha attacchi di depressione, è bulimica, poi anoressica, tenta più volte il suicidio, si auto lesiona, e in età adulta scopre di essere bipolare. Tutto ciò sono le cause dell'incesto che ha dovuto subire. Sarà suo figlio, avuto con uno sconosciuto, a salvarle la vita e a darle una ragione per non uccidersi. Ha poi una relazione sana ma ossessiva con il suo psicologo, l'unico che la capiva e che, dopo anni, se ne innamora, ma lui muore dopo qualche tempo. Fonda nel 2000 una fondazione, l'AIVI (aivi.org), che permette di riunire le vittime dell'incesto. Lotta con tutta se stessa perché le vittime di incesto parlino, perché il silenzio sia rotto, perché troppo spesso l'incesto viene inteso come violenza, ma è peggio, molto peggio, a fare del male infatti non sono sconosciuti, ma parenti, genitori, fratelli, sangue del tuo sangue, ma Isabelle lotta soprattutto perché l'incesto rientri nel codice penale e la giustizia non sia brutale come lo è stata con lei e con le poche vittime che sono riuscite a denunciare i loro carnefici tempi addietro. Ora che il figlio è grande, e nonostante abbia trovato un uomo con cui si sente felice e libera e che abbia finalmente realizzato il suo sogno di una famiglia perfetta, l'unica ragione per non spararsi un colpo in testa è lottare per i bambini che hanno subito e subiscono, e per rendere loro giustizia.


    L'altro ieri ho finito di leggerlo. E' una storia straziante, ma che doveva e deve essere conosciuta. Il coraggio di ricordare e scrivere su carta il doloroso passato fa comprendere la forza e la determinazione di Isabelle. Questa tragica storia deve essere letta per conoscere e aiutare i bambini, che sia in Francia o anche qui, ricordiamo che sono bambini e che i loro carnefici sono persone che loro amano e che al contrario, approfittano di un innocenza pura.

    Qui il formato RAR per leggere l'e-book! Leggete questa storia e aiutiamo anche noi firmando la petizione su AIVI.ORG
    Per leggere questa storia dovete cliccare sul file nella cartella e poi una volta che vi si è aperta una nuova finestra fare OEBPS--->text
     
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